Dal lago al mare. In giro per i Campi Flegrei

Sono arrivata al lago d’Averno attraverso una strada sterrata poco raccomandabile, ma molto caratteristica. Immersa in splendidi terrazzamenti occupati da vigneti profumati ho ammirato dall’alto questo specchio ellittico d’acqua calmo e cupo.
Ed è stato subito amore.
Lago d'Averno

Una delle cose che più mi piace fare quando parto per le mie gite fuori porta è spegnere il navigatore e chiedere indicazione alla gente del posto. Ne ho sempre tratto grandi benefici e ho conosciuto persone disponibili e felici di aiutarmi arricchendo la mia esperienza con i loro racconti e aneddoti.
Persone come Giuseppe, un simpatico signore che quella mattina si stava allenando al lago come tantissimi altri.
Ma lui, a differenza degli altri, prima mi ha dato una mano con il parcheggio e poi mi ha indicato una serie di posti caratteristici da visitare nelle vicinanze.
Così, la gitarella al lago si è trasformata in una giornata all’insegna della scoperta di una zona ricca di storia, mitologia e bellezza naturale che non ha eguali: i Campi Flegrei.
Ma andiamo in ordine.
Innanzitutto il lago. Chiamato di Averno. Dal greco Aornon, che significa “privo di uccelli” perché, pare, che le sue acque esalassero dei gas particolari che tenevano lontani i volatili.

Qui Virgilio, nel VI libro dell’Eneide, collocò l’ingresso nell’Ade. Benvenuti all’Inferno, dunque. Anche se vi assicuro che questo cratere spento oggi sembra tutt’altro che un luogo oscuro.

lago d'avernoPasseggiare lungo le sponde del fiume è stato un po’ camminare in un luogo onirico.
Sull’acqua, delle piccole gemme di sole luccicavano ad intermittenza rendendo tutto il paesaggio quasi surreale.
Un complesso termale romano noto ora come “Tempio di Apollo” si affaccia sul lago e, poco distante da questo, l’antro della Sibilla Cumana. Una grotta scavata nel tufo oggi, purtroppo, non visitabile.
tempioPosizionate lungo il percorso che circoscrive il lago, in maniera del tutto incoerente e confusionaria ma, anche per questo, meritevoli di nota, delle panchine di legno.
Luoghi di ricreazione, di sosta, d’amore.
panchinaHo trascorso in riva al lago ore in cui tutti i muscoli del mio corpo erano distesi e con la
mente rilassata e libera mi sono rimessa in macchina in direzione Acqua morta.
Prima di arrivare alla meta però moltissime brevi soste. Dal lago Lucrino, al castello di Baia dalle zone panoramiche posizionate lungo il percorso alla piazza centrale di Monte di Procida.
Acqua morta è un piccolo porticciolo famoso per la sua posizione. Da qui, infatti, si ha la sensazione quasi di poter sfiorare con mano l’isola di Procida, distesa ed elegante.
L’isolotto di S.Martino a est, Ischia e Capri in lontananza e uno splendido mar Tirreno rendono il panorama davvero unico.
procidaIn poco meno di un’ora ero passata dal lago al mare.
La temperatura percepita si aggirava intorno ai 20 gradi, un gruppo di ragazzini si allenava con la barca a vela giocando con la leggera brezza che spirava dal mare, ed io, a piedi nudi sul bagnasciuga, saltellavo nell’acqua pregustando le gioie della bella stagione.
barche a velaPer questo mini-viaggio on the road di un giorno i miei occhi ancora ringraziano.

Consigli utili:

  • Il Lago d’Averno è facilmente raggiungibile dalla tangenziale di Napoli verso Pozzuoli. Uscita n. 14 Pozzuoli – Arco Felice. Il percorso lungo il lago è gratis e aperto tutto l’anno.
  • Tutta la zona dei Campi Flegrei è famosa per la sua vivace attività vulcanica. Oltre al lago d’Averno consiglio di fare una passeggiata e vedere anche il lago Lucrino, lago Fusaro e lago Miseno.
  • Molto caratteristico e interessante è il castello aragonese di Baia scelto come sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei. Io l’ho visitato qualche tempo fa e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
  •  La strada per arrivare ad Acqua morta offre moltissimi punti panoramici da cui godere di una vista spettacolare. Parcheggiate la macchina e fate una bella sosta su una delle tante panchine posizionate ad hoc lungo la carreggiata.

Budget totale: 15€ (compreso di benzina e autostrada).

Precedente Certosa e Sotterranei: l'esplosione del barocco e la timidezza del gotico Successivo Gite fotografiche