Mitologia, storia e leggenda sul Sentiero degli dei

Di viaggi, meraviglie e altre piccolissime cose. Di gite domenicali quindi, gite fuori porta o anche solo passeggiate in bici nel parco vicino casa.

Mi piacerebbe inaugurare questo personale progetto con il racconto di una giornata di trekking in un posto meraviglioso a pochi km da casa mia.

Avevo già sentito parlare del Sentiero degli dei, ma non sapevo esattamente dove si trovasse e come arrivarci. Poi, un giorno come tanti, il social network per eccellenza mi ha suggerito la pagina di cartotrekking escursioni Amalfi coast, un’associazione che organizza visite guidate sul sentiero che per troppo tempo avevo sognato di percorrere.

Così, dopo aver mandato una mail per avere tutte le info necessarie, domenica 24 gennaio, ho preso l’autostrada a Caserta nord con direzione Bomerano (frazione di Agerola). In questo paesino a 650 metri sul livello del mare, infatti, si può imboccare uno degli ingressi al sentiero.

sentiero degli deiL’intero cammino è lungo circa 8 km e collega Bomerano a Nocelle (frazione più alta e più antica di Positano). Ho notato sin dall’inizio che si trattava di un cammino percorribile senza troppi sforzi e soprattutto, ben contrassegnato.

Pare, che gli Agerolesi lo chiamassero “degli dei” perché, questi ultimi, lo scelsero per arrivare a quel tratto di mare dove vivevano le sirene. E anche perché, nel percorrerlo, sembrava di raggiungere il monte Olimpo. In effetti, lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi solo dopo pochi metri era così incredibilmente magico da far emozionare anche un vecchietto burbero.

Lì dove cielo e il mare si fondono in un abbraccio che ha come colonna sonora l’autorevole silenzio della natura, inizia il sentiero degli dei.

12632881_10204136526653389_1719466864_oSolo dopo poco più di un km, il panorama cambia totalmente e, ai terrazzamenti, ai tratti boscosi e alle gole ombrose, si sostituisce la Costiera Amalfitana.

amalfi coastQuesta appare come una signora imponente che governa sul mare, il quale, piatto come una tavola da surf, sembra inchinarsi alla sua magnificenza. Breathtaking direbbero gli inglesi.

Io, personalmente, mi sono sentita subito in Paradiso, o sull’Olimpo, come vi pare. Ero come sospesa nel tempo e, ad un certo punto, mi è sembrato di vedere in lontananza, vicino le isole de li Galli, un vascello. Attaccato all’albero maestro, Ulisse, che si dimenava con tutta la sua forza e Partenope, incantevole regina dei mari più di Leucosia e Ligea, che intonava melodie incantatrici.

Mi sono dovuta sedere, tanta era l’emozione e un po’, diciamolo pure, per la stanchezza. Ma quella piccola sosta mi ha solo dato modo di vaneggiare ancora di più. Guardando giù, infatti, riuscivo a vedere Praiano, piccolo comune appartenente alla costiera, dove è possibile, grazie alla sua posizione geografica, godere del sole tutta la giornata. Non so voi, ma io ho trovato la cosa estremamente romantica.

PraianoDopo aver fantasticato, dunque, sul sole innamorato follemente di Praiano tanto da baciarlo a tutte le ore del giorno, mi sono rimessa in marcia insieme al mio gruppetto di amici con annessa guida e abbiamo raggiunto un punto in cui il sentiero, un tempo, era attraversato dal fiume.

12633010_10204133352174029_13967290_oEcco, è stato proprio lì che i miei occhi si sono nuovamente illuminati: in quel momento stava accadendo un’altra piccola magia.

Incastonata nel muro, c’era una bottiglia verde di vetro con un tappo di sughero. L’ho fissata per qualche secondo e poi mi sono sentita un po’ re Artù che estrae Excalibur dalla roccia. Ho sperato con tutta me stessa che contenesse un messaggio o qualcosa di simile, mi sarei messa a piangere ed urlare di gioia e poi l’avrei custodita gelosamente e tramandata ai mie figli e…, e niente. Nella bottiglia non c’era nulla, e così ho deciso di riporla esattamente dove l’avevo trovata. Mi piace l’idea che, in questo momento, proprio mentre scrivo, qualcun altro la sta estraendo pensando la stessa cosa, emozionandosi allo stesso modo.

12620739_10204133693102552_259166555_oRipresami, velocemente, dalla delusione provocatami dalla bottiglia vuota, ho intrapreso l’ultimo tratto del sentiero. Qui mi sono imbattuta nella meravigliosa pianta di mirto, sacra agli dei e sopratutto a Venere. Questa, infatti, secondo il mito, vi si nascose nuda per sfuggire alla ferocia dei satiri, i quali, avidi, la inseguivano per i boschi dopo che la splendida dea era uscita dal mare. Mi piace pensare che oggi, Venere, o Afrodite, come preferite, giochi ancora a nascondino, tra le piante di Mirto, con i turisti che arrivano da tutto il mondo.

A essere sincera, non saprei dirvi esattamente quante ore abbiamo camminato in totale, forse un paio o giù di lì. Ero troppo emozionata e presa ad osservare la natura e il modo in cui cambiavano i colori a seconda della luce del sole per sentire la stanchezza. Quando siamo arrivati a Nocelle, là dove il sentiero degli dei finisce ufficialmente, mi sono sentita un po’ persa.

Un cosa, però, posso affermarla con certezza: ne è valsa la pena e lo rifarei senz’altro. E rifarei anche i 1758 scalini che abbiamo sceso per arrivare a Positano.

12633349_10204137099707715_59510948_oArrivati in fondo non ci restava che prendere un bus che ci ha portati dritti ad Amalfi. 

La nostra avventura sul sentiero divino poteva dirsi conclusa e abbiamo voluto coronare il tutto con un bel gelato, che non guasta mai, seduti sui gradini di uno dei Duomi più affascinanti che io abbia mai visto e con una passeggiata finale sulla spiaggia della città, la cui costa, è visitata e ammirata, ogni anno, da milioni di turisti.

Amalfi

“Partendo proprio dal Sentiero degli Dei da quella strada sospesa sul magico golfo delle Sirene, solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito.”
Italo Calvino

Consigli utili:

  1. il sentiero può essere intrapreso anche da Praiano, ma vi suggerisco di partire da Agerola, soprattutto se siete alle prime armi con il trekking.
  2. l’accesso al sentiero è gratuito e potete percorrerlo tutto l’anno. Consiglio periodi come l’autunno, la primavera o una bella giornata invernale. Insomma, evitate l’estate! Potrebbe diventare poco piacevole.
  3. se non avete mai fatto trekking e non siete mai stati sul sentiero prenotate una guida come ho fatto io. Potete farlo qui: http://www.cartotrekking.com/. Come ho già accennato sopra il sentiero è ben contrassegnato quindi è quasi impossibile perdersi, ma sempre meglio avere un esperto accanto a farti da apripista.
  4. comprate il biglietto del bus appena arrivate a Bomerano, prima di intraprendere il sentiero. Vicino la piazzetta c’è un tabacchi potete acquistarlo lì. Chiedete del biglietto unico che vi permette di effettuare un cambio (ricordo che da Positano si prende il bus per Amalfi e poi da qui si cambia per quello che arriva ad Agerola).
  5. una volta intrapreso il sentiero ricordatevi di salutare tutti quelli che incontrate sul vostro cammino. Vi trovate in un luogo fuori dal tempo in cui, pare che tutti si vogliono bene e si augurano una buona giornata. 
  6. potete scendere a Positano sia percorrendo un altro tratto di sentiero sia prendendo degli scalini. Quest’ultimo percorso è sicuramente più breve, ma più faticoso. Se avete le forze necessarie, fatelo. Vi sentirete le persone più forti del mondo una volta arrivate alla fine.
  7. sul bus del ritorno, quello che da Amalfi vi riporterà ad Agerola, punto di partenza, vi si chiuderanno gli occhi dalla stanchezza. Non fatelo. Opponetevi alla forza di gravità, ponete delle stecchette sotto le palpebre, mettetevi dal lato del finestrino e godetevi il panorama.

Budget totale: 20 euro (compreso di benzina e autostrada divisa in cinque, costo della guida, biglietto del bus e gelato amalfitano).

Spero tanto di avervi convinto a digitare “Bomerano” sul vostro navigatore e a trascorrere una giornata con gli dei.

Non mi resta che dirvi: Enjoy The path!

 

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