Villa Pignatelli: sorpresa inaspettata

Non ci credo più nella fortuna. Né tanto meno nella sfortuna. Penso siano solo parole che utilizziamo a nostro piacimento laddove più ci conviene .

Cosi come non credo esistano i giorni giusti e giorni sbagliati.

Esistiamo  noi. La nostra determinazione (nel mio caso testardaggine) e la nostra predisposizione ad accettare gli eventi. Soprattutto quelli improvvisi e inaspettati che, nel corso della mia vita, mi hanno fatto collezionare in assoluto le esperienze e gli incontri più belli…

Oggi il sole non riesce a filtrare nemmeno un raggio tra le nuvole. Il cielo è di un triste grigio cenere, l’aria è fredda e umida e il meteo preannuncia pioggia su tutta la regione. Non esattamente una bella giornata per fare una passeggiata in riva al mare, che se fossi stata un po’ più pigra sarei rimasta a casa mia, accanto al caminetto.

E invece mi ritrovo ora, sulla Riviera di Chiaia, davanti il cancello di Villa Pignatelli a meravigliarmi di come sia potuta sfuggire alla mia attenzione per così tanto tempo.

facciataQuesta splendida struttura a due piani risalente ai primi dell’800 commissionata dall’Ammiraglio Ferdinando Acton mi colpisce, piacevolvemte, già dall’ingresso.

soffittoNon c’è uno stile preciso, o meglio, io non riesco a definirlo. Credo sia anche per il diversi proprietari che, nel tempo, vi hanno abitato.

interno

interno2

pianoOgni stanza è uno stupore.

Un’alternanza di colori caldi e freddi, di marmi, stucchi e specchi, che si susseguono, tra un vano e l’altro e così, in un attimo, senza che me ne renda conto, sono al secondo piano.

Totalmente diverso dal resto della casa.

Bianco, spogliato di ogni tipo di arredo e allestito a mostra di un pittore di cui ignoravo, prima d’ora, l’esistenza.

secondo-piano

Come spesso accade, mi ritrovo persa nel tempo che scorre, isolata da tutti a muovere i passi al ritmo dei mie pensieri, confusi ormai, totalmente, con l’ambiente…

Vorrei poter avere sempre questa forza; imparare da giorni come questi che, quando si è innamorati, di una città, di una persona o di un’idea, un cielo scuro non può e non deve bastare a fermarci.

Perché oggi, nonostante io non riesca a vederlo, tanta è la nebbia, so che dall’altra parte della strada, c’è il mare.

Ed è questa l’unica cosa che conta.

 

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