Echi caleidoscopici: Il Cartastorie dell’archivio del Banco di Napoli

In un palazzo in pieno centro, immerso tra i rumori di una città che accompagnano la luce di una piovigginosa domenica d’aprile, è racchiuso un tesoro cartaceo che accoglie secoli di storia.

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Siamo nel palazzo Ricca, sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, sito in via dei Tribunali, dove è possibile ammirare la raccolta vastissima dei documenti che si sono accumulati in quasi cinquecento anni di attività bancaria, e che oggi riemergono grazie a questo nuovo percorso museale, Il Cartastorie, e a un’esposizione multimediale molto suggestiva.

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Pareti adornate di scaffali ricolmi di testimoni circondano chi si inoltra nelle stanze dell’archivio. L’impatto sonoro-uditivo che accoglie i visitatori all’ingresso è il risultato della natura multimediale della mostra, recante un effetto di straniamento che con fatica scompare all’uscita in strada.

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Nelle stanze si odono voci accavallate, quasi sempre ampliate da eco, che elencano nomi, date e strade di un passato lontano.

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Quando poi ci si inoltra negli antri più interni dell’archivio, questi suoni indistinti e corali si definiscono nelle lettere degli uomini e delle donne che hanno demandato all’inchiostro la propria memoria. Le luci soffuse, tra un giallo e un rosso aumentano l’alterazione percettiva, che sfuma in un che di irreale, intensificato dalle proiezioni raffiguranti paesaggi, danze e finestre sul mare.

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Tra le tante testimonianze, si fa spazio uno stralcio sul Principe di Sansevero, curioso sperimentatore di “strani strumenti” che gli valgono l’appello di “esercitato” dagli accademici letterati. Ad essa si aggiunge, nella stanze attigua, una spiegazione interattiva sulla raccolta documentale, mirata all’esaltazione della matrice solidarista dell’attività bancaria.

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La descrizione non può rendere giustizia al vissuto; e seppure riuscisse nell’intento non sarebbe corretto sottrarre i lettori all’esperienza diretta. Invito perciò chiunque a visitare questo piccolo scrigno, memoria ingiallita ma resistente al tempo, e a lasciarsi andare all’aria rarefatta pregna di ricordi che si respira tra uno scaffale, una voce, una luce soffusa e l’odore di una carta scalfita dal solco dell’inchiostro.

Consigli utili:

  1. Il museo, ubicato in via dei Tribunali, 213, sarà gratuito fino al 31 Maggio 2016.
  2. Questi sono gli orari:
    • lunedì, giovedì e sabato: dalle 10.00 alle 17.00
    • martedì e venerdì: dalle 14.00 alle 20.00
    • domenica: dalle 10.00 alle 14.00
    • mercoledì: aperto solo per gruppi, su prenotazione a [email protected]

Written by Valentina Panarella.

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